L'archivio di Albino Bernardini

Ti saluto con uno starnuto
Ti saluto con uno starnuto

Grazie al successo di Un anno a Pietralata e dello sceneggiato televisivo di Diario di un maestro Albino Bernardini decise di inserito il proprio indirizzo di casa nella prefazione di Il maestro di Pietralata (una riedizione pubblicata per le scuole), invidiando gli studenti a scrivergli "per chiedere spiegazioni, per fare delle proposte, per discutere su qualsiasi problema". A partire dal 1974 iniziarono ad arrivare centinaia di lettere da parte degli studenti di tutta Italia, a cui il maestro rispose sempre. “Ti saluto con uno starnuto lungo, lungo grasso e magro, corto e stretto, ma bello elegante come il mio CIAO!!!!!!!!!!!” è uno dei tanti modi spiritosi di chiudere le lettere di risposta che il maestro Bernardini inviava ai propri giovani “amici”.

“Nella scelta dei testi per il giornalino riescono a far prevalere i loro argomenti che sono quelli della vita in cui sono tuffati, così come nei loro scritti, attraverso un’intima ribellione si va facendo strada la coscienza di tale condizione. Costretti com’erano dal tema tradizionale a falsare la verità, o meglio ad allontanarsene per sostituirla con una vuota retorica imposta dal maestro, non appena possono parlare liberamente delle loro cose, così come le vedono e le sentono, si nota subito un autentico salto qualitativo.

Antonio e Francesco si rivelano addirittura poeti. E non si tratta della solita poesiola sulla primavera o sulle rondini, sull’angioletto o sulla befana, Il centro del loro interesse è la borgata. Da essa traggono ispirazione per cercare di chiarire dubbi, porre domande, per precisare e puntualizzare le diverse situazioni man mano che si presentano.” Albino Bernardini, Un anno a Pietralata, 1968.

Bernardini ha scritto libri autobiografici sulla sua esperienza di maestro, favole e racconti, ha spiegato gli orrori della guerra mettendo i giovani in guardia dal fascino ingannevole che può suscitare la propaganda. Ha curato rubriche su argomenti di attualità scolastica, ha pubblicato le sue storie senza finale, per incoraggiare i giovani lettori a liberare la fantasia e terminare a loro modo la storia. 

Bernardini è stato un maestro molto attento a cogliere le esigenze dei propri studenti, ad ascoltare le loro idee, opinioni e necessità. Non ha voluto limitarsi al rapporto con le sue classi, ma si è interessato di tutti i giovani. In archivio sono conservate le cartelline con alcune delle centinaia di lettere che Bernardini ha trascritto e conservato con ordine e cura.